Non si pensi che il nome che questo dolce della tradizione pasticcera abruzzese abbia un doppio senso: ne ha uno solo!
Dire sise delle monache vuol dire Guardiagrele. E' solo qui che si produce questo caratteristico dolce.
Soffice pan di spagna e delicata crema pasticcera.
La
forma di questo dolce è particolare: del pan di spagna, tagliato e
farcito di crema pasticcera, con la parte superiore del di pan di Spagna
a tre punte, tre ciuffi di impasto disposti a triangolo, che in forno
si gonfiano fino a sembrare tre vette, rese innevate dallo zucchero a
velo.
Il nome che il creatore Giuseppe Palmerio diede al dolce fu "Tre Monti", in riferimento alle tre vette della Maiella (Morelle, Acquaviva e Focalone), sotto cui sorge la cittadina di Guardiagrele.
Ma
come ogni buona preparazione gastronomica che si rispetti le origini e
la paternità sono contese, infatti, secondo una leggenda popolare questo
dolce era già prodotto in epoca ben più antica dalle Clarisse.
Da qui il nome diverso, sise delle monache, che sarebbe quindi da attribuire alle suore di questo ordine.
Questa
è la teoria per così dire, più popolare, portata avanti dal poeta
dialettale Modesto della Porta, che vedendo un giorno le paste più
imbiancate del solito per via dello zucchero a velo, esclamò: “Madonna come sono bianche e diritte e appuntite, me sembrane proprie "sise de mòneche”.
C’è
anche una spiegazione per così dire, più logica: le suore, per rendere
meno evidente la forma del seno inserivano un involto di stoffa tra i
due seni in modo che la fascia che li copriva rendesse la superficie
completamente piatta, senza prominenze. Di qui si capisce il perchè dei
“tre” seni.
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